Revisione del divieto UE ai motori a combustione dal 2035: opportunità e rischi per l’automotive
La revisione del divieto UE sulle auto a combustione interna dal 2035 può dare ossigeno all’automotive europeo. Ma quali rischi e scenari prevalgono?
9/29/20252 min read
L’annuncio di Commissione Europea: possibile revisione del 2035
Il 26 settembre 2025 la Commissione Europea ha comunicato che intende valutare entro fine anno la clausola di revisione del divieto alla vendita di nuovi veicoli leggeri con motore a combustione interna a partire dal 2035.
Questa ipotesi nasce dalle richieste dei produttori europei di auto, che denunciano domanda interna debole, concorrenza crescente da paesi asiatici e la complessità della transizione all’elettrico.
Impatti sul settore europeo dell’automotive
Il mercato europeo delle nuove auto ha registrato un calo del 2% nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024.
La produzione automobilistica in Europa è scesa del 4% nello stesso periodo, penalizzata da ordini ridotti ed export debole.
I veicoli a motore termico continuano a rappresentare circa il 40 % delle vendite di autovetture leggere nel continente.
Stato del rischio settoriale automotive: debolezze e opportunità
Secondo l’analisi del settore automobilistico di Coface:
Punti di forza: è un settore chiave nella transizione energetica; forte crescita nel segmento elettrico.
Punti di debolezza: elevata ciclicità, forte sensibilità ai tassi d’interesse, filiere in rapida trasformazione e tensioni nelle catene di approvvigionamento di minerali critici.
Valutazione del rischio: “rischio molto elevato” per l’Europa occidentale; “rischio elevato” per Europa centrale & orientale, America Latina, Medio Oriente & Turchia, Nord America.
Il mercato dell’Asia-Pacifico si conferma hub chiave per produzione e consumo, con la Cina in forte crescita su veicoli elettrici e ibridi.
Previsioni: a fronte della spinta verso l’elettrico, le condizioni macroeconomiche (tassi, credito famiglie, fiducia consumatori) suggeriscono che molti acquisti potrebbero essere rinviati fino al 2025-26.
Scenari futuri e riflessioni strategiche
Se il divieto del 2035 verrà effettivamente rivisto o diluito (per esempio includendo più ibridi plug-in o combustibili alternativi), si potrebbe allungare la durata della domanda per i veicoli “tradizionali”.
Tuttavia, la competizione tecnologica — in particolare nella produzione di batterie, celle e motori elettrici — favorisce già paesi asiatici.
Le imprese italiane dell’automotive (case auto, componentistica, aftermarket) devono valutare con attenzione:
la capacità di investimento in R&S e cambiamento tecnologico,
la sostenibilità nei costi finanziari in mercati ciclici,
l’accesso al credito e la stabilità dei partner commerciali.
Conclusione
La possibile revisione del divieto europeo sulle auto a motore a combustione interna dal 2035 rappresenta un momento cruciale per il settore automobilistico europeo. Da un lato potrebbe dare respiro a produzioni e vendite nel breve termine; dall’altro non elimina le grandi trasformazioni tecnologiche e competitive in corso.
Per le aziende italiane del comparto e per chi assicura credito commerciale, è fondamentale basarsi su dati affidabili, analisi di rischio settoriale e scenari costanti — strumenti che, come la piattaforma della Risk Dashboard di Coface, permettono di anticipare trend e mitigare esposizioni.
👉 Per leggere l’articolo completo: Bruxelles valuta una possibile revisione del divieto sui veicoli con motore a combustione interna dal 2035
👉 E per approfondire la valutazione del rischio nel settore automotive: Risk Dashboard – Automotive
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